Cari amici,
in uscita oggi a cura di Raffaello Carabini una bella recensione del mio ultimo album Istante:
“L’ingegnere Riccardo Federici come sassofonista predilige l’alto, lo strumento di Charlie “Bird” Parker, ma del mitico genio del bebop il 29enne musicista marchigiano recupera solo i sapori più interiori e malinconici, elaborandoli secondo la lezione di giganti che hanno preferito il tenore e la cantabilità dell’esposizione e del fraseggio. Citiamo necessariamente il primo Wayne Shorter (poi specialista del soprano), di cui riprende la bella Down in the depths, e grandi “narratori” come il John Coltrane modale (peraltro ottimo contraltista) oppure lo Stan Getz meno brasileiro. Riferimenti a parte, questo debutto propone una vena lirica inusuale: si muove In a sentimental mood, citando lo standard ellingtoniano che Riccardo elabora con finezza grazie anche al pianista Andrea Saffirio, altro elemento di ottime speranze. Tutto il cd — a cui contribuisce come guest in tre brani il trombettista Alessandro Presti — si ascolta così come si leggono certi preziosi romanzi brevi: accompagnati per mano dall’autore lungo sottili transizioni verso un finale che rimane sconosciuto. Hard bop modernissimo, soffice e dianoetico, potrebbe essere la perfetta colonna sonora di Amore della scrittrice norvegese Hanne Ørstavik, un romanzo da cercare.”
Clicca qui per l’articolo completo! Buona lettura.
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